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Tracks vs Records

30.05.2016

For the past 6 months I’ve listened to a lot of music, after being in silence for years. I was surrounded by music from the day I was born until my late teens and then I got bored with it.

Recently thanks to Spotify I really got back into it and subscribed to a Family Account to encourage Matteo to discover new music everyday, even though now he really is mainly into Justin Bieber and Depeche Mode (I knooooow! The kid’s got eclectic tastes…).

Are you more a single track person or do you enjoy going through an album? It really depends on the album I guess, but I am really enjoying listening to these in their full glory:

  1. FlumeSkin. Out last Friday, I listened to it like 5 times since then, ehm…
  2. Gold PandaGood luck and do your best
  3. Mura MasaSomeday Somewhere. Saw him in London, excellent set!
  4. RihannaAnti. Think less dance anthems, more electronic rio girls 🙂
  5. Fletwood MacRumors. You have to know the classics!

 

Crisi di mezza età

29.03.2016

Non posso più fare finta di non essere stata colpita da una stupidera tardo-adolescenziale che penso di poter tranquillamente catalogare come “crisi di mezza età“.

Segnali evidenti

  • Nel 2016 ho già messo in calendario 4 concerti, compreso uno di un dj 19enne misconosciuto ai più. Mood rave del 1991: -25 anni.
  • Non paga, ieri ho chiesto ad un amico di ospitarmi a Parigi per set gratuito di David Guetta alla Tour Eiffel. Mood nice jewish boy, circa 1994: -21 anni.
  • Irrefrenabile desiderio di tingermi i capelli di colori improponibili. Una volta sola in vita mia mi sono fatta una arancione un po’ chiaro, forse facevo ancora il liceo. Mood non pervenuto.
  • Ballo da sola con la spazzola dei capelli. Mood 1985: -30 anni.
  • Guardo improbabili romcom o coming of age movies: da Lords of Dogtown a We are your Friends, passando per The Duff. Mood non pervenuto, da ragazzina guardavo film molto impegnati.

Che faccio? Mi abbandono alla stupidera, tingendomi i capelli e comprando il pass per Club 2 Club o mi riprendo?

Quando ci siamo ridotti così?

14.09.2015

Questa mattina stavo camminando di fretta in una via del centro di Torino quando mi arriva di fronte una signora con un foglio in mano e l’aria un po’ spersa. Tutti la scansavano e quando è stato il mio turno anche io per una frazione di secondo mi sono detta “Eccola qui, un’altra che chiede l’elemosina”.

La signora aveva bisogno di informazioni per andare in un centro medico e quando gliele ho date mi ha ringraziata profusamente: penso fosse lì da un po’, le tre persone prima di me l’hanno ignorata, ho visto io. In quel momento mi sono vergognata e sono andata via velocemente, umiliata dalla mia stessa stupidità*

Vergognata di chi non si è fermato.
Vergognata del mio tentennamento.
Vergognata perché se anche il foglio avesse avuto la scritta “sono una povera madre di famiglia agliutatemi” che merda di persona sono diventata per farmi infastidire dal malessere altrui.

Quando siamo diventati così superficiali e impietosi, in tutto?

Leggendo giornali e social mi sembra che ormai la media sia 3 dosi di cattiveria, scetticismo e cinismo contro 1 di empatia.

Se Renzi va a vedere due italiane alla finale degli US Open (Capito? 2 italiane alle finale degli US Open, cazzo, gli US Open, non il torneo della pro loco di Caltagirone) doveva andare dai terremotati. Se va dei terremotati non si sta occupando della Buona Scuola. Se si occupa della Scuola perché non è andato a supportare le nostre ragazze? Bei tempi quelli di Pertini dell’82. Anzi, ripensandoci perché non ci è andato Mattarella? E riprende il ciclo delle notizie a cazzo. Buttiamoci dentro anche un bel “e i marò”, ed è fatta.

Se i rifugiati sbarcano in Italia con i cellulari è perché i soldi ce li hanno (certo, ce li avevano, per pagare gli scafisti!). E portano le malattie, e aiutiamoli a casa loro. Agevolo foto di casa loro.

 

E anche un tweet di Marianne Elliott, che si occupa da anni di peace keeping ed è una grande.

Quindi che si fa? Non lo so, io per il momento mi vergogno, mando soldi a UNHCR e chiamo onlus per offrirmi come insegnante di alfabetizzazione informatica. Lo posso fare in 4 lingue, mi sembra giusto farlo. Ah, e poi aspetto di vedere i profughi siriani, che intanto verranno accolti in Germania, impareranno 3 lingue, si laureeranno in Ingegneria e poi verranno qui a fare il culo ai nostri figli di merda che vanno ai raduni di Casa Pound, fanno il saluto romano e poi tornano a casa e noi gli stiriamo le camicie. Sono una donna paziente, sul fiume ad aspettare ci sto anche 20 anni se proprio devo.

*ETA la signora alla fine era italianissima, ma la scansavamo perché aveva l’aria un po’ svampita e il foglio in mano. Non so se questo aggiunge o toglie alla storia, ma sì, proprio minimi storici di pazienza, empatia, gentilezza, senso civico.

Canzoni che non puoi cantare

05.11.2014

Allora io ho una grande passione per la musica hip hop.

Più è truzza, sciovinista, volgare e più mi piace… Presente Nicki Minaj che ha costruito un business sulle sue chiappe? Ecco e me piace: un po’ me ne vergogno e penso che non sia un messaggio sano per le teenager, ma poi non resisto… quando sento “Oh my God, look at her butt” dentro è come se twerkassi anche io.

Una delle canzoni che mi è piaciuta di più lo scorso anno era Ni**as in Paris di Jay Z & Kanye.

Ora io non sono nota per essere politically correct, ma siccome ho visto recentemente una puntata di Keeping Up With The Kardashians e ho capito che ‘sta cosa di dire ni**as non va proprio bene, se non sei, appunto, un mi**a, mi chiedo

Ma io come cavolo la canto questa canzone???

Perché per ora laggiù non ci torniamo

13.07.2014

Io laggù per il momento non ci torno e non ci faccio tornare mio figlio.

Sia chiaro per gli israeliani e per la nostra zona ad oggi non c’è nessun reale pericolo: lo scudo antimissile intercetta moltissimi razzi e noi siamo in una zona non particolarmente interessante dal punto di vista strategico e anche abbastanza distante sia dai razzi di Gaza che da quelli che eventualmente potrebbero arrivare da Siria e Libano.

Ma io non voglio imparare le misure di sicurezza, non voglio che mentre ce ne stiamo sul divano a guardare Dragon Trainer dobbiamo uscire di casa di corsa o correre nei rifugi. Non è questa l’infanzia che voglio per mio figlio.

Per di più, se devo essere sincera, a me non frega nulla né degli uni né degli altri: o meglio mi interesso dei destini dell’umanità e detesto violenza e guerra. Ma dopo 20 anni in Medio Oriente l’idea che mi sono fatta delle popolazioni locali non è lusinghiera. Ai miei occhi di europea moderna nata ben dopo la Seconda Guerra Mondiale questi sembrano dei cocciuti ignoranti che preferiscono mandare i figli a morire che non trovare una soluzione diplomatica.

Come lo spiego a Matteo cosa succede oggi in Israele? A scuola gli dicono che i paesi intorno ci odiano e ci attaccano, ma non spiegano perché. Quando io gli dico che è perché Israele ha occupato dei territori che non le spettavano e ha cacciato la gente che ci viveva sopra mi dice che “allora è tutta colpa degli ebrei”. Allora Tamir ed io ci guardiamo sconsolati e risolviamo con il solito “no, amore, non è così, è una situazione complicata”.

E poi? Per quanto si farà bastare questa spiegazione?