All’inizio c’era una oggettiva difficoltà nella rappresentazione della realtà .
Poi si è scoperta la prospettiva e le cose sono andate un po’ meglio, ma comunque la pittura non è mai stata una fedele rappresentazione.
Quando è arrivata la fotografia la gente si è illusa che si potesse congelare l’attimo sul serio, ma Robert Capa ha mostrato, con grande maestria, come tutte le immagini possono essere manipolate.
Infine a rendere tutto più facile è arrivato Photoshop.
Cosa vedo nella foto originale (del 2005 e riproposta continuamente, mi auguro che il fotografo cucchi un sacco di soldi di royalties)?
Io ci vedo violenza e basta. Possiamo discutere giorni e giorni sul fatto che i soldati hanno armi e i manifestanti bastoni, così come possiamo discutere giorni sul fatto che i soldati sono accerchiati da un numero spropositato di manifestanti. Ma così come non mi frega nulla dell’uovo e della gallina, così qui mi interessa solo che la cosa venga risolta, nel migliore dei modi possibili per entrambi i popoli.
E se non bastasse arriva l’editing della stampa, che magari in un set di centinata di foto ne sceglie una e falsa completamente i fatti.
Quiz: A cosa sta rispondendo la polizia israeliana?
A questo:
E questo:
Non a questo:
E neanche a questo:
Prego notare che al vero funerale, intorno alla bara ci sono forse 1-2 uomini mascherati.
Quindi che si fa? Si legge, tanto. Anche testate che fanno ribrezzo per la cieca propaganda che portano avanti.
Poi si cerca di capire dove i media stanno strumentalizzando ed estetizzando la politica e si cerca di farsi un’opinione che può andare dall’estremismo, all’equidistanza (io tendo verso questa fino a che una delle due parti non mi convince di volere davvero la pace) all’indifferenza.
(Approfondimenti sulla scelta delle immagini da parte della stampa qui:Â http://www.ilpost.it/2014/06/19/afp-foto-morti-iraq-isis/)