(Ho come la sensazione che siamo già nell’undicesima settima ma io non ho ancora pubblicato le foto della decima e quindi eccoci!)
Matteo è sicuramente fotogenico, peccato che debba fare sempre il buffone di fronte alla macchina foto, e non solo ahimé.
Comunque, complice il bel tempo, unico vero motivo per cui siamo ancora in questo paese di fuori di testa, insieme al tasso di disoccupazione del 2%, siamo usciti a fare una gitarella tra i frutteti del kibbutz per fare scorta di agrumi. No, non è previsto dallo statuto del kolchoz, ma siccome sono 3 anni che aspettiamo che ci dicano se possiamo trasferirci o no, penso che un paio di arance in meno se le meritino.
Il set intero su Flickr
Qui nevica!!!!Mannaggia a voi!!
Qui una caldazza micidiale, come sai….
bello di mamma!!!!!!
Ma ti rendo conto di quanto e’ grande? Io non ci posso credere…
Che bello sembra un bambino di “altri tempi” …tipo di quei film neorealisti Italiani 🙂
Se ti ci vuoi anche trasferire, ecco, sei entrata nell’olimpo dei miei idoli.
Guarda, noi volevo trasferirci, ma il kibbutz ci ha tenuti in lista d’attesa per 4 anni e quando finalmente ci ha detto che avrebbe preso in considerazione la nostra candidatura ci ha anche detto che dobbiamo sborsare 50,000 euro per entrare, quindi per il momento ce ne stiamo a Pardes Hana, un ridente paesino a 5 km da Cesarea…