Di tutte le feste ebraiche, Pesach  è la festa per antonomasia. Lunga, complicata, piena di precetti da osservare, riti, ecc… E ovviamente di cene in cui si magna fino allo finimento…
Dura 7 giorni e commemora l’esodo degli ebrei dall’Egitto. Come tutte le storie dell’Antico Testamento, è violentissima, con un dio che sì li guida, ma è anche molto vendicativo, ci sono sacrifici, piaghe, carestie, pestilenze e chi più ne ha più ne metta…
Matteo ovviamente si è molto appassionato alla storia: come rimanere insensibili al fascino di Mose, uno dei personaggi più carismatici della Bibbia. Ancora oggi, a distanza di 3 settimane, ogni volta che vede un bastone lo picchia per terra dicendo, alternativamente, che si trasformerà in un serpente o che dividerà le acque!
È una festa molto impegnativa e tutti sono coinvolti in preparativi estenuanti che durano settimane e settimane. La caratteristica principale è che è vietato mangiare pane fermentato. Perché vi chiederete? Poiché gli ebrei sono scappati in fretta e furia dall’Egitto, quando finalmente il Faraone si è deciso a farli andare, e quindi hanno preso il pane che ancora non era lievitato… e dopo 4000 anni ci tocca mangiare pane azzimo per una settimana!!!
Io, oramai mi conoscete, soffro molto queste imposizioni dall’alto… continuo a pensare che la fede sia una cosa molto, molto personale, una questione che ognuno risolve con se stesso e quindi sono sempre basita di fronte al fatto che per 7 giorni sia vietata la vendita di cibi lievitati. Qui la vedono come una cosa inevitabile, e quindi chi non segue questi precetti, come la famiglia di Tamir, compra prima pane e pite e poi congela… Nel mese che precede Pesach tutta l’industria alimentare e non riconverte tutta la produzione in “Kasher Le Pesach”, quindi anche le tavolette per profumare il cesso sono garantite senza lievito!!!
Ma a parte i nostri soliti scazzi contro la teocrazia israeliana (penso sempre che prima o poi il Mossad mi lasci un commento nel blog dicendo “Cara Signora Cohen, la sua richiesta di cittadinanza è stata rifiutata perché lei pubblica contenuti sovversivi nel suo blog di famiglia, blog intitolato ad uno dei cognomi più sacri al popoli ebraico che lei si ostina ad infangare con continue illazioni ai danni del nostro Stato…” – però caro generale che leggi, ti giuro che io adoro questo stato, i suoi abitanti e la sua natura, solo vorrei poter compare il pane a Pesach e usare l’autobus il sabato!), Pesach è una bella festa, le famiglie si ritrovano almeno una volta all’anno, si fanno gite, si mangia spesso fuori perché inizia la bella stagione e quindi anche noi ci siamo molto divertiti.
Ci sono state cene con parenti (quasi 40!) che arrivavano da tutto il paese per la cena che apre le festivitaà il Seder. Mia suocera ha iniziato a cucinare 3 settimane prima… Il menu prevedeva zuppa di pollo con kneidalach & ghefilte fish (robe più ebraiche di cosi credo non esistano…), pollo, arrosto di tacchino ripieno, salmone al forno, riso con uvette, una serie infinita di insalate, ovviamente charoset e maror, ecc…
Gite con l’asilo, in un percorso lungo un torrente che sfocia nel Mediterraneo per ricordare l’Esodo. Le fodere di cuscino che vedete ricordavano gli abiti degli schiavi ebrei impegnati nella costruzione delle piramidi… Sappiate che ne indossavo una anche io, ma per fortuna non sono stata immortalata!
(tartarughina di acqua dolce)
(vediamo se il maestro Roei riesce a separare le acque…)
(Pane azzimo e cioccolato spalmabile, ci piace da matti!)
(Una collina di conchiglie)
(Calesse di pescatori arabi sulla spiaggia)
(Come se fossero le pendici del monte Sinai!)
Gite con la famiglia a Gamla nel nord di Israele… a vedere gli avvoltoi!!! Wow! È una gita che ci è piaciuta così tanto che siamo tornati lo scorso fine settimana…
(Matteo presta giuramento come giovane guardia parco!)
E infine picnic con gli amici più cari in un boschetto di eucalipti alle porte del kibbutz.
(In visita al gregge del vicino di casa)
La sera stessa abbiamo anche fatto un barbeque con la mia famiglia, ma io ero troppo sfinita per fare altre foto, fidatevi, ci siamo divertiti.
Pesach mi ha purtroppo lasciato in eredità un peso che mi garantisci l’iscrizione di diritto ai pesi massimi, caso mai volessi iniziare a praticare la box da professionista. Per fortuna le mie amiche locali, avendo pena di me e delle mie chiappe, mi hanno iscritta al Triathlon locale, quindi non ho più scuse, entro settembre dovrò essere in grado o di correre 5 chilometri o di pedalare per 20: si accettano scommesse!
Ps Lascio come sempre anche i link a wikipedia in inglese, le descrizioni sono molto più accurate di quelle italiane e meno faziose…
Pesach
Esodo
Mose
Seder
Kasher
Kasher Le Pesach
Cohen