Lo so The Shed Project è finito da un pezzo, ma io continuo a fare fuori così oltre la deadline. A questo giro si tratta di un alleggerimento serio: prevede che si lasci una casa, un lavoro, una città , un intero continente per trasferirsi dall’altra parte del Mediterraneo, al caldo, meteorologico e politico, di Israele.
Come tutti i grandi cambiamenti l’intero processo è al centro della nostra vita delle ultime settimane: si alterna tra l’euforia della nuova avventura e la tristezza per gli affetti che si lasciano alla spalle.
E quindi siamo qui, a fare pile di roba: questi vestiti me li porto, questi li spedisco quando inizia a fare più caldo (cioè tra 3 giorni per gli standard israeliani…), la Divina Commedia sì, Amos Oz anche, Grossman invece resta a casa insieme a Petrarca. 8 chili di lana legati a circa 20 progetti già tutti nella coda di Ravelry. Gli acquerelli me li porto o me li ricompro?
Abbiamo preparato un mercatino per gli amici che ci verranno a trovare martedì per un veloce saluto prima della partenza: venghino siori, tutto ad offerta libera a partire da 1 euro 1!
Da venerdì 14 gennaio saremo in kibbutz e prima o poi questo blog si rianimerà con le avventure dei Cohens in Israele.. a presto!
grandissimi, molti auguri un abbraccio e a presto!
Good luck for this new adventure!
Buon viaggio, buona fortuna e appena sarete sistemati vi verrò a trovare. NON PRIMA!!!!!
francina!
forte
forte
forte
forte……