Quando Matteo sta in campagna dai miei genitori è un bambino più tranquillo e felice. E’ un dato di fatto che diventa sempre più evidente con il passare degli anni: ora che è un po’ più grande può stare fuori ad esplorare, e questa sua indipendenza gli regala serenità e sicurezza nell’affrontare situazioni nuove.
Ora due genitori entrambi impiegati in modo stabile e più o meno soddisfacente/redditizio cosa devono fare? Avere il coraggio di mollare tutto e cercare situazioni di vita più adatte al proprio carattere o continuare ad incaponirsi a vivere in 80 m2 nel centro di una città sempre più nemica?
Ovviamente la soluzione non è nè facile nè immediata, dovendo fare i conti con bollette e rette dell’asilo: eppure tante persone, anche non necessariamente ricchi latifondisti, ce l’hanno fatta.
Penso che il nodo della questione sia nella nostra percezione di cosa è una vita normale: per me è normale lavorare 8 ore al giorno, è normale ambire a fare carriera, è normale avere un lavoro che ti definisce come persona agli occhi della società . Per Tamir è normale avere un lavoro, qualsiasi esso sia, che ti permetta di pagare le bollette e che ti lasci tempo per stare con tuo figlio e coltivare le tue passioni.
E’ evidente che sono 2 mondi in totale scontro: ma sempre più sento di volermi avvicinare alla visione di Tamir, solo che non so bene ancora come fare.
When Matteo stays in the country with my parents he a is a far more comfortable and happy child. It is a fact that becomes increasingly evident with each passing year: now that he is a bit older, he can stay out exploring, and this independence gives him peace and security in dealing with new situations.
Now what do parents, both employed in a stable and more or less satisfactory/profitable job, can do? Have the courage to drop everything and try life situations more suitable to their character or continue to peg away to live in 80 m2 in the center of a city increasingly hostile?
Obviously the solution is neither easy nor instant, having to deal with bills and kindergarden fees, and yet many people, not necessarily rich landowners, made it.
I think the center of the matter is in our perception of what a normal life: for me it is normal to work 8 hours a day, it is normal to aspire to a career, it is normal to have a job that defines you as a person in the eyes of society. For Tamir is normal to have a job, whatever it is, that allows you to pay your bills and leave you time to spend with your child and cultivate your passions.
It is obvious that there are two worlds in collision, but I increasingly feel that I want to get closer to Tamir’s vision, I just do not know yet how to do it.
Mi sono stampata questa foto di Matteo come promemoria: chi segue un po’ il diario fotografico della nostra creatura sa che questo sguardo si ottiene solo ad Alagna…
I printed this photo of Matteo as a reminder: whoever follows our photo diary knows that this look is achieved only in Alagna …
Ed ecco altre foto a testimonianza della trasformazione di Matteo in ambienti amici.
And here’s more photos to witness Matteo’s transformation in friendly environments.
Venite a fare un salto nella prateria… non ve ne andrete più!
lo so… ma come si fa con un marito negato per le lingue?!?!?
Ho letto questo post come se l’avessi scritto io.. sono esattamente gli stessi dubbi e gli stessi ragionamenti che facciamo anche noi, sempre più spesso, anzi quotidianamente. Dobbiamo trovare il nostro equilibrio.. sì, ma dove?
Cara Marta,
ecco, se fossimo nella stessa città potremmo creare un gruppo di supporto per blogger in cerca di nuove vite 🙂
Noi intanto iniziamo a pensarci, chissà che non si riesca davvero a cambiare qualcosa?
E se creassimo un asse Mi-To (che come acronimo non è male) per blogger in cerca di nuove vite? 😉
Sono i dubbi e ragionamenti di molti. Non necessariamente le due visioni sono incompatibili (ma ammetto che ci vuole fortuna e qualche riaggiustamento). Bisogna solo stabilire quali sono le prorità vere del momento e puntare in quella direzione, riaggiustando il resto man mano. E si, si può mollare tutto con successo (ma non fuggendo, pianificando). Comunque mi iscrivo già ora al gruppo di supporto per blogger in cerca di nuove vite (ho molto bisogno di consulenze…!).
Ok ragazze, l’11 maggio sono a Milano per andare da Eurofotomarket, propongo prima seduta asse Mi-To-Pv
Sigh, so già che non potrò. Ma siccome non si sa mai, fatemi sapere cosa decidete :-). L’asse Mi-To mi intriga! Eurofotomarket suona INTERESSANTISSIMO, mannaggia al lavoro!
That kind of thinking shows you’re an epexrt
Ci sto! Dettagli a seguire…
(cos’è Eurofotomarket?)
O Unionfotomarket? Comunque negozio per fotografi molto fornito a Milano… Sto cercando dei pezzi per delle macchine vecchiotte e sento che lì li troverò!
Aww Francina, those photos of Matteo are so cute! I can imagine it’s a tough choice between city life that you’re used to and country life where your son is happy. Good luck with making this choice! Looking forward to hearing more about your journey with this.
Thank you darling! We are deep in our planning, I hope that by the end of the year we will have a new path…