Piccolo azzardo

09.01.2010

Oggi, con la solita flemma che ci contraddistingue, siamo andati al knit café del Lingotto, più per sbaciucchiare le amiche che non per lavorare… Poi abbiamo mangiato le porcatine da famiglia in gita al centro commerciale, attività che ci affascina e ci disgusta allo stesso tempo, ma assolutamente imperdibile quando si va al Lingotto.

E poi, con un po’ di incoscienza e azzardo, abbiamo deciso di andare al cinema!!!

photo courtesy of Scott Liddel (http://www.scottliddell.net/) a.k.a. hotblack @ stock.xchng http://www.sxc.hu/profile/hotblack

Allora, come le mie amiche ben sanno, io sono un po’ bacchettona su certe cose: come tutte le mamme ho le mie fisse, la mia è relativa alla tv e in generale ai cartoni animati.

Non sono contraria alla tv, ma temo il momento in cui questi meravigliosi pargoletti, creativi, curiosi, abbandonano la propria naturale fantasia per intrupparsi in un universo di Gormiti. In realtà già ora i personaggi delle storie che si inventa Matteo sono tratti dai cartoni che vede, però vuoi mettere inventarsi le avventure del pesce Pippo di Pimpa rispetto alle battaglie di orridi mostrilli? O ballare la breakdance ascoltando i Beatles invece che sculettare con le mossette che si vedono in Madagascar su musica dance? Sono ipocrita?

Sicuramente per me sono importanti i contenuti: e qui arrivo al film di oggi, “La principessa e il ranocchio”. Abbastanza scadente e comunque non adattissimo a bimbi così piccoli. Al di là della bella esperienza di portare il mio bambino per la prima volta al cinema, non posso non dare un voto negativo ad un film che più banale e melenso non potrebbe essere. I neri tutti poveri ma buoni, i bianchi tutti ricchi e capricciosi, la lucciola morta subito in cielo con le stelle… Ma oh? Ma per chi ci prendete?

La principessa e il ranocchio

Cioè. mi spiego?

I Cohens, piccoli e grandi, amano invece molto Bob Aggiustatutto, factotum che, con la sua squadra di macchine, tutti i giorni affronta nuovi lavori nel suo pesino. Quello che a me piace è che Bob vive nella nostra realtà: Wendy fa l’operaia, un lavoro un tempo da maschi, c’è un pizzaiolo italiano, un negoziante nero, i personaggi si alzano, danno da mangiare al gatto, si portano i panini al lavoro… insomma vivono la vita di una normale famiglia media… con l’aggiunta di splendide macchine parlanti!

L’altra cosa fantastica di Bob è che il suo slogan è “Possiamo farcela? Sì certo che possiamo…” in inglese “Yes we can”… anni e anni prima di Obama .-)

Insomma, tra principesse o piccoli impresati edili, noi non abbiamo dubbi!

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