Settimana senza foto.
Questa settimana ho di nuovo lavorato tanto, non tantissimo, ma comunque sono sempre arrivata per cena. E ovviamente Matteo non è molto contento della cosa. Cerca di non farmela pagare, ma la tentazione tutte le mattine è forte e lui cede al suo sentimenti di bambino offeso: non so se è solo lui o se anche gli altri bimbi sono così, ma tant’è che la vestizione di Matteo è più lunga di quella di un torero e sospetto che sia più complessa di quella di una camicia di forza…
E prima vuole scegliere i vestiti, poi vuole che li scelga io, poi “mamma mettimi i pantaloni” “anzi no, li metto io” . Poi dopo 5 minuti di indugi sui pantaloni io mi arrabbio e mi avvento sulla creatura placcandola, cosa che ovviamente scatena pianti e crisi isteriche. Quando finalmente Matteo è vestito è ora di mettere la giacca: qui di solito si divincola e scappa in salotto con me alle calcagna. Segue scenetta da cartone animato, con i due contendenti dalle parti opposte del divano e uno cerca di acchiappare l’altro che ovviamente riesce a scappare. Matteo con uno scatto felino scappa verso il corridoio e a quel punto io mi butto per il touchdown (vedere video NFL vari su YouTube), lo butto a terra e finalmente riesco a mettergli giacca, sciarpa e cappello… i guanti li racconto un’altra volta perchè la descrizione della scena mi ha sfinita!
succede in tutte le famiglie. anche in quelle che abitano in un mulino bianco…
chissà se la mamma del mulino bianco tira i “flauti” addosso al bambino quando la fa impazzire o preferisce le “camille”